[QGIS-it-user] Solo risposte sincere sul mio canale YouTube

MassimilianoMoraca massimilianomoraca a gmail.com
Mer 18 Gen 2017 01:22:07 PST


Ciao Pj, noto ora questo thread e mi accodo alle perplessità di Antonio e
Nino.

Quando decisi di avvicinarmi al mondo dei webgis e delle webmap il primo
materiale che trovai in rete fu il tuo. Ricordo che la prima serie di video
che vidi fu quella in cui realizzasti la coropletica di Milano e provincia,
se non erro con i dati ISTAT sulla popolazione. Quel video mi spinse a
capirne di più, a me che di programmazione a quell'epoca ero proprio a zero.
Quel video mi diede l'input per studiare html e javascript, cosa che sto
continuando a fare seppur in maniera molto discontinua. 

Grazie a quel video un paio di programmatori che hanno realizzato manuali di
html e javascript si sono "intascati" i miei soldi perchè ho comprato alcuni
manuali che, nel dubbio se possa o meno nominarli qui, evito di nominare.
Questo è per risponderti ad esempio sul far torto a qualcuno, penso che quei
programmatori di cui sopra ti debbano inconsapevolmente ringraziare 

Anche io produco articoli e tutorial, molto meno rispetto a quanto fate tu,
Salvatore e Nino. Personalmente lo faccio perchè ho fatto una fatica immane
a ricercare in rete informazioni utili a risolvere le problematiche in cui
mi sono imbattuto. La quasi totalità di informazioni sul mondo GIS è in
inglese, poi in thai ed in portoghese(mia personalissima classifica venuta
fuori dalle mie ricerche :P ) per cui spesso mi sono trovato a dover
aggregare informazioni da diverse fonti per risolvere un problema anche
banale. Tra il raggruppare queste informazioni e mettermele in un cassetto
per poterle utilizzare in seguito o il raggrupparle e metterle online per
poterle utilizzare in seguito(io e gli altri) mi cambia poco, tanto gli
appunti sempre li scrivo! 
Poi parliamoci chiaro, se si produce un buon materiale, se si sfruttano i
canali social giusti, pubblicare gli appunti(io li chiamo così perchè quello
sono, i miei appunti) torna utile anche in campo lavorativo in tanti modi.
Ad esempio più di un paio di opportunità lavorative l'anno passato sono
venute fuori da persone che sono arrivate sul mio sito. 

Poi un altro modo per cui è utile agire così è anche la possibilità di
crescita data dal confronto con altri professionisti che leggendo ciò che
scrivi possono darti feedback, indicazioni su come migliorare. Nino per
esempio(con la pazienza che manco Giobbe!) mi ha dato importanti indicazioni
su come migliorare le mie webmap con l'utilizzo di OpenLayers ma continuo a
fare fatica con queste librerie più ostiche di Leafletjs ed il motivo è
sicuramente da imputare al fatto che di base non sono un programmatore, ma
tempo al tempo e pure qualcosa di utile ne verrà fuori (per la felicità
anche di Nino spero  ). 
In un periodo lavorativo italiano in cui le aziende non hanno tempo/voglia
di formare io vedo il web come la bottega2.0; anni fa si poteva fare
esperienza ed imparare seguendo qualcuno in uno studio/ufficio/bottega ora,
almeno dalle mie parti, questo non è più possibile. 
Quindi *ben vengano i video ed articoli tuoi, i miei, quelli di Totò, di
Nino e di tutti quelli che credono che la condivisione genera opportunità*. 

Personalmente penso che la non condivisione delle idee, dei progetti, del
sapere, sia uno dei motivi che ha portato il nostro Paese nelle difficoltà
in cui si trova. E' la tipica mentalità italiana. Nel resto del mondo
proliferano pubblicazioni fatte da ricercatori che hanno messo in
condivisione la propria idea cercando aiuto, autopromozione oppure
feedback(la storia di lastools secondo me è molto significativa). Le vere
startup(andando un attimo off topic) nel mondo sono quelle che condividono
il loro progetto, dal business model agli altri indicatori di progetto
mentre in Italia si ha paura di condividere. Il perchè non lo so. Gelosia
del proprio sapere? Visioni su quello che potrebbe essere il vantaggio
competitivo data dal proprio sapere? Mha! La mia esperienza nel mondo
startup mi ha consentito di conoscere forse la chiave di volta dell'attuale
mondo del lavoro che in questi anni sta diventando sempre più
veloce/mutevole: conta solo quello che gli inglesi chiamano "execution", il
resto sono chiacchiere. 

Tornando in topic, hai acquisito una conoscenza? Bene! Ora sta a te decidere
se condividerla mettendola a sistema o tenertela per te. Sappi però che se
la tieni per te presto o tardi qualcuno acquisirà quella competenza e da
quella competenza partirà per acquisirne un'altra ed un'altra ancora. Il tuo
unico vantaggio competitivo su quella conoscenza/competenza è metterla a
frutto nella tua attività lavorativa(execution); il tempo non è un vantaggio
competitivo anzi è il contrario.



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Ingegnere, consulente GIS, ciclista urbano
www.massimilianomoraca.it
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