[Gvsig_italian] buffer incidente nucleare
Giuseppe-A. Moro - studio
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Sab 11 Giu 2011 00:44:58 PDT
Il 10/06/2011 12.19, Gaia Fior ha scritto:
> Il parametro pił importante da considerare č la dispersione delle
> eventuali polveri radioattive data dai venti alle diverse quote e le
> ricadute a terra. Un buffer "semplice" a cerchio dą indicazioni poco utili.
Concordo. Credo che un buffer circolare consenta solo di valutare l'area
di esposizione diretta entro le prime ore dall'incidente, ovvero i
luoghi dove si depositeranno le polveri pił pesanti prima che il vento
rimaneggi tutto.
Il problema č lo stesso della valutazione di tutte le emissioni in
atmosfera. I dati sui venti al suolo ci sono, ma quelli sui venti a
quote superiori sono pił difficili da trovare. C'č poi il problema della
stagionalitą. Se per esempio partisse un incidente da una centrale,
diciamo localizzata a Monfalcone (luogo a caso), in un giorno di Bora,
tutto finirebbe dritto verso Venezia. Ma in un giorno di Scirocco
finirebbe per imboccare la valle dell'Isonzo e poi alzarsi sopra le Alpi
Giulie per finire chissą dove. Gli sloveni hanno trovato cose
interessanti nei sedimenti dei laghi alpini (le ceneri della
termoelettrica). Certo che un dato simile sarebbe interessante.
Ma siamo molto oltre il buffer.
Giuseppe
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dott. Giuseppe-Adriano Moro
Biologo, iscr. ONB n. 50902
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