[QGIS-it-user] Traduzione QGIS 3
Ivano
ivano.giuliano a gmail.com
Lun 8 Gen 2018 21:07:08 PST
Mi spiace dire che la discussione si sia discostata completamente da quella
che era la volonta' iniziale, ovvero quella di sottolineare l'importanza
della attivita' di traduzione e il mantenimento di quelli che sono i
cosiddetti termini chiave (keywords del GIS) che se tradotti in italiano,
per agevolare i profani, comporterebbero confusione nei confronti di tutti.
Ma a questo punto affronto la questione con una visione di lettura diversa.
Rispondo a Stefano:
La traduzione della GUI va fatta perche' importante e il messaggio di
Salvatore a tale riguardo e' stato chiarissimo ove a tal proposito ha
sottolineato, che il progetto Qgis e' stimato da tutti noi, compreso
l'operato di tutti coloro che vi partecipano, non si vuole discutere in
modalita' litigiosa, ma crescere insieme per il bene di tutti
,salvaguardando pero' il concetto di professionalita', qualita' e non
quantita' (questo e' il nocciolo della questione che affrontero' qui di
seguito).
Rispondo a Paolo:
Quali termini tradurre? Praticamente tutto, tranne quelli che creano una
sovrapposizione di significati che non permettono di disitinguere
funzionalita' specifiche e diverse, in particolare i termini chiave come
sopra citati ed elencati in un mio precedente intervento.
Rispondo a Gabriela:
Non tutte le lingue sono uguali come ben sappiamo, pertanto tradurre un
termine dall'inglese tecnico all'italiano e' cosa ben diversa rispetto al
tedesco al francese allo svizzero tedesco allo spagnolo, dove possono
esserci piu' termini sinonimi che rendono la comprensione agevole e
distinta.
Rispondo a Enrico:
Vorrei chiudere il mio intervento, sottolineando questi aspetti e so che
attirero' pareri discordanti, ma ho 20 anni di esperienza nella PA ove
ricopro anche ruoli di formatore, non solo GIS ma anche di digitalizzazione
di tutti i processi della PA secondo i dettami del Codice
dell'Amministrazione Digitale e eIDAS (electronic IDentification
Authentication and Signature) e qui l'inglese la fa da padrone in tutto e
per tutto e non mi venite a dire che i funzionari chiedono al governo di
fare tutte le traduzioni.
1) Qgis si sta diffondendo nella PA italiana perche' e' gratuito, cio' non
esclude che sia un ottimo programma, come del resto lo e' Draftsight. La
risultante Qgis vs ESRI, Drafsight vs Autodesk.
2) Qgis per molti non addetti ai lavori viene impiegato alla stregua di un
visualizzatore di file shape, con il quale non interagiscono, ma serve per
scambiare/visualizzare/stampare in parallelo a DWG TrueView, da qui la
presunzione di definirsi utenti GIS agli occhi degli Amministratori, con
tutte le conseguenze del caso.
3) Il GIS a livello di Pubblica Amministrazione ha bisogno di crescere in
termini di cultura e di operato e di essere identificato con dei ruoli
riconosciuti e precisi perche' e' una professione a tutti gli effetti come
lo e' l'Architetto o l'Ingegnere o il Medico. Il ruolo del GIM (Geographic
Information Manager) di cui si e' parlato tanto e sara' una delle nuove
figure che insieme al Responsabile della Transizione al Digitale,
ricopriranno un ruolo chiave per la PA, permettera' di monitorare e
generare informazione geografica corretta e condivisibile sul mercato degli
OpenData, ove ad oggi circola tanta informazione immondizia e quindi non
puo' essere terra di tutti per rispondere a : "se il GIS esce dalla stretta
cerchia degli specialisti è merito di un software chiaro tradotto e
liberamente disponibile", similmente ad un qualsiasi editor di testo? Non e'
il software che fa la professione, ma e' il professionista che utilizza il
software.
4) Inoltre: "ma ben venga unione x merge se serve a semplificare la vita a
tanti utenti e renderli autonomi" Ma di quali utenti stiamo parlando? Quali
mansioni? Quale patrimonio conoscitivo stiamo diffondendo o creando? Coloro
che operano nel campo della Pianificazione Urbanistica o Ambientale o a
livello strategico in campo di protezione civile o di sviluppo statistico,
che abbiano frequentato un qualsiasi corso GIS dignitoso, non hanno alcun
bisogno di atti caritatevoli in tal senso.
5) Vogliamo dare modo di sottolineare che ESRI e' il GIS dei professionisti
e Qgis il GIS di tutti anche della signora prossima alla pensione
dell'Ufficio protocollo?
Mi scuso per il tono e per la franchezza, ma discutere e' una cosa, toccare
con mano la realta' degli eventi e' altra cosa e come ha sottolineato
Stefano giustamente, la discussione si e' spinta ad un livello piu' alto e
aggiungerei piu' profondo, in quanto c'e' gente che vive con il GIS, si e'
specializzata con corsi di laurea e corsi formativi, investendo tempo e
denaro e ne rappresenta un patrimonio conoscitivo vendibile sul mercato del
lavoro. Se la politica e' quella di rendere il GIS terra di tutti con tutte
le accomodazioni del caso, andiamo a ledere non solo la figura
professionale dell'esperto ma le opportunita' per il prossimo futuro e la
generazione e diffusione di informazione geografica bacata, completamente da
bonificare con ulteriori spese a danno della collettivita'.
Saluti.
Ivano
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